Arriva la plastica "vivente" in grado di auto-digerirsi
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Direttore: Alessandro Plateroti

Arriva la plastica “vivente” in grado di auto-digerirsi

Busta di plastica in mare

Arriva la bioplastica: alcuni ricercatori hanno sviluppato una plastica in grado de decomporsi in autonomia nel giro di un mese.

Novità importanti: è stata sviluppata una nuova bioplastica vivente‘ in grado di auto-digerirsi. A realizzarla sono stati alcuni ricercatori. essa contiene spore di un batterio innocuo che, a contatto col terreno, si riattiva e degrada fino al 90% del materiale nel giro di cinque mesi. Tale studio mira a contribuire a ridurre l’impronta ecologica dell’industria.

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La plastica “vivente”: cosa è

Gli scienziati hanno creato una rivoluzionaria plastica vivente che si decompone in un solo mese, dimezzando i tempi delle plastiche biodegradabili sperimentali più efficienti in un sistema di compostaggio analogo. Da quanto si apprende, può essere definita “vivente” in quanto al suo interno vi sono incapsulate spore batteriche che, una volta iniziato il processo di degradazione, liberano sostanze in grado di velocizzare sensibilmente la distruzione. Al momento si tratterebbe unicamente di una procedura concettuale per la quale sono stati effettuati solo test in laboratorio ma si annuncia come una grande svolta rivoluzionaria per quanto riguarda il problema dell’inquinamento da plastica.

Lo studio

Come si apprende da Fanpage, a sviluppare il materiale potenzialmente rivoluzionario è stato un team di ricerca cinese guidato da scienziati dell’Istituto di biologia sintetica e dell’Istituto di tecnologia avanzata di Shenzhen legati all’Accademia cinese delle scienze. Il loro lavoro è andato in scena anche a stretto contatto con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica ed Energetica dell’Università Meridionale della Scienza e della Tecnologia e del Centro dei polimeri in Medicina.

Ma come funziona l’autodistruzione della plastica? Come spiegato da ScienceAlert, gli scienziati hanno unito una molecola molto efficace nella degradazione della plastica nella spora di un altro batterio particolarmente resistente alle sollecitazioni meccaniche, il Bacillus subtilis. Successivamente hanno aggiunto queste spore in una plastica a base di policaprolattone o PLC. Quando questa plastica inizia la sua fase di decomposizione, le spore del batterio “chimera” vengono esposte all’esterno e iniziano a liberare l’enzima digestivo (BC-lipasi) che si occupa, appunto, della distruzione della plastica.

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ultimo aggiornamento: 29 Agosto 2024 11:52

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